Passa in Consiglio il Pef TeAm con la riduzione del 10,7% della tariffa sui rifiuti. I gattiani chiedono la commissione di vigilanza

TERAMO – L’esecutivo di Gianguido D’Alberto fa leva sulla riduzione di quasi l’11% della tariffa sui rifiuti per il prossimo anno e sull’introduzione di un controllo più serrato sui costi della partecipata, come ha rilevato il capogruppo Pd, Luca Pilotti, per strappare Consiglio comunale  l’approvazione del Piano economico finanziario 2019 della Teramo Ambiente, con 27 voti favorevole e appena 4 contrari. Le osservazioni, però, non sono state poche, soprattutto da chi, per esperienza precedente, un Pef lo ha discusso altre volte. A parte il sostegno granitico dei 20 consiglieri presenti della maggioranza e del gruppo di un Mauro Di Dalmazio “favorevole e convinto all’approccio al problema che ha mostrato il sindaco”, anche il voto favorevole di parte dell’opposizione (Giovanni Cavallari, Raimondo Micheli, Mimmo Sbraccio e i due Cinquestelle Ivan Verzilli e Pina Ciammariconi) è stato ‘condizionato’ a una verifica successiva. I tagli al Pef, ma soprattutto al consuntivo 2018, atto già approvato dal commissario prefettizio e ora rimesso in discussione dal nuovo esecutivo, non hanno convinto appieno. Il consigliere di Futuro In, Maurizio Salvi, ha chiesto che se ne occupi la commissione di vigilanza, al fine di verificare la sostenibilità legale di quelle contestazioni sul passato. Un aspetto questo che ha suscitato la reazione della maggioranza che ha espresso, attraverso il capogruppo di Podemos, Andrea Core, la controproposta provocatoria: “Va bene la commissione di vigilanza – ha detto – ma già che ci siamo affidiamole poteri più ampi e mettiamo in discussione cosa sia accaduto negli ultimi anni di gestione della TeAm, così capiremo tante cose”. E’ nella voce alterata del sindaco D’Alberto, quando risponde agli interventi, tutto il rifiuto a non volersi trovare con il cerino in mano, a risolvere adesso una situazione pesantissima sotto il profilo finanziario, “creata da una scriteriata gestione del passato, di chi ha voluto che fossero altre generazioni politiche ad assumersi le responsabilità”. E giù l’affondo per sottolineare che per la prima volta si torna a discutere un rendiconto in un’aula consigliare: “Oggi siamo incagliati dentro un imbuto stretto – ha aggiunto il sindaco -“. Da più parti è arrivato l’invito alla mediazione con la governance della partecipata, anche in presenza di una grave “distorsione istituzionale” come ha definito Di Dalmazio il fatto che di fatto il rappresentante del Comune nel Cda, il presidente Pietro Bozzelli, mal si adegui agli indirizzi del sindaco. Analoga esortazione da Giovanni Cavallari e da Raimondo Micheli. Ma nonostante l’arbitrato richiesto dai vertici della TeAm, l’intento del sindaco D’Alberto, che confida molto nella riunione del tavolo paritetico sui debiti e i crediti di lunedì, è chiaro: “Cristallizzare la situazione debitoria dopo averla chiarita, l’assemblea dei soci ne prenderà atto – ha specificato – e dopo il 16 aprile vedremo il quadro che verrà fuori, al quale adatteremo le nostre scelte, sempre nell’ottica del bene della società, dei lavoratori e dei cittadini”. Lo ripete, D’Alberto, che “non un euro è stato toccato dalle voci che riguardano il personale della TeAm”, e lo fa anche per rassicurare la consigliera Ciammariconi che chiedeva attenzione e cura per i dipendenti. Ma lo fa anche per uscire un pò dall’imbarazzo della proposta del consigliere di maggioranza Maurizio Verna che proprio sui dipendenti, nello specifico gli amministrativi, individua la possibilità di ‘rosicchiare’ sui costi fissi della partecipata per puntare a una diminuzione della Tari: “La cinquantina di dipendenti amministrativi potrebbe passare a un contratto part-time – ripropone nel suo intervento -, magari su base volontaria”. Non passa inosservata a distanza questa dichiarazione, vista la presa di posizione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil Trasporti che in una nota dei segretari Fabio Benintendi, Amedeo Marcattili e Primo Cipriani, stigmatizzano le parole di Verna, ritenendole “fuori luogo”, come se gli impiegati fossero il male di questa società e su un argomento, i dipendenti, “rispetto ai quali il sindaco, in più incontri ufficiali, ci ha sempre rassicurati”. L’occasione è buona per i sindacati per sfatare la leggenda metropolitana sul numero degli amministrativi TeAm che sono 39, 2 quadri e un dirigente: di questi 4 sono già a part-time, e almeno 7 sono parzialmente impegnati sulla commessa di EcoTeDi.